BOVINO/ORSARA DI PUGLIA- Una parola di quattro lettere, IFOP, che sta per ‘Istituto di Formazione ed Orientamento Professionale’ e dà vita a quattro assi operativi: la formazione superiore, l’obbligo formativo, l’attenuazione dello svantaggio, la formazione di occupati e inoccupati. L’IFOP, è un’associazione senza scopo di lucro, costituitasi otto anni fa, ma è anche e soprattutto, un Ente di Formazione riconosciuto a tutti gli effetti dalla Regione Puglia ed inserito nell’elencazione degli Enti accreditati fin dal gennaio 2005. Uno dei tanti risultati, ottenuto con un lavoro certosino e già nel primo anno dalla fondazione, dunque quasi a tempo di record. Più avanti, l’Ente, ha aderito alla Scuola Centrale di Formazione (SCF) e alla Confederazione Nazionale per la Formazione e l’Aggiornamento Professionale (CONFAP). C’è di più, l’Istituto di Formazione ed Orientamento Professionale è un ‘MEC CENTER’, ovvero un centro autorizzato alla formazione e al rilascio dell’attestato per ‘Microsoft Office Specialist’ e IC3. È noto, infatti, che la ‘IC3 2005 PLUS’ sia una certificazione informatica di base, del tutto parificata all’ECDL (European Computer Driving Licence), ma in più riconosciuta in ogni angolo del mondo. La mission ispiratrice di IFOP è volta “al sostegno, in campo sociale e civico, delle istanze dei giovani, delle famiglie, dei soggetti svantaggiati e delle donne, in modo da contribuire alla loro elevazione sociale, attraverso l’attuazione di iniziative varie nel campo formativo, educativo, istruttivo ed in quello ricreativo”. IFOP, di recente, ha avviato un progetto di ‘Management della Logistica Avanzata’, nell’ambito del Piano Operativo Regionale 2007-2013, sovvenzionato dal Fondo Sociale Europeo (Asse II Occupabilità - Percorsi di formazione per acquisizione di competenze certificate di alto contenuto riservati a giovani diplomati e/o laureati), pubblicato e poi approvato dalla Regione Puglia. Questa iniziativa progettuale è in via di attuazione, dopo unostage svoltosi a Deliceto, presso la sede della Cooperativa Sociale Pegaso srl nel periodo tra il 6 giugno e il 3 luglio scorsi. Non a caso l’Ente - che si è dotato di una sede legale nella ridente Orsara di Puglia e di una operativa a Bovino nell’attrezzata Zona PIP - persegue convintamente il proprio scopo sociale cercando di offrire, attraverso la formazione professionale, uno sbocco occupazionale ai giovani dell’Appennino Dauno, soprattutto nel versante Meridionale. Obiettivo dichiarato: offrire loro maggiori opportunità lavorative e, allo stesso tempo, alleviare il fenomeno dello spopolamento nell’entroterra. Nell’individuazione dei percorsi formativi, IFOP, tiene conto, quindi, del contesto territoriale in cui opera e delle prospettive di sviluppo endogeno per l’area in cui insiste. Il bacino di utenza dell’Ente coincide, in buona parte, con il territorio di quella che era la Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali (Bovino, attuale capofila per la progettazione di Area Vasta 2020, e in ordine alfabetico: Accadia, Anzano di Puglia, Ascoli Satriano, Candela, Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Celle di San Vito, Deliceto, Faeto, Monteleone di Puglia, Orsara, Panni, Rocchetta Sant’Antonio, Sant’Agata di Puglia, Troia). La sua estensione geografica raggiunge anche la capitale dei Monti Dauni: Lucera. Va ricordato che l’area appenninica è ancor oggi marginale rispetto al resto della Capitanata e della Puglia, sia per la carenza delle vie di comunicazione, sia rispetto alle attività di istruzione e formazione. Basti pensare al fatto che, i giovani del Preappennino, devono recarsi a Foggia, oppure a Lucera, per iscriversi ad una scuola media superiore oppure per partecipare ad un corso di formazione. Da circa un decennio, IFOP, interfacciandosi con Comuni, Consorzi, Provincia, Regione, cerca di alleviare disagi come questi, agendo sulla formazione per attenuare il fenomeno della desertificazione demografica. Le attività formative, da sempre, sono e saranno indirizzate soprattutto ai soggetti svantaggiati (giovani e adulti non occupati, donne senza impiego) e riguarderanno quelle figure professionali compatibili con lo sviluppo sostenibile del territorio in cui si collocano. Si tratta di una sfida, che seppur agli esordi, avvince non solo chi l’ha lanciata con sguardo lungimirante e voglia di fare, ma soprattutto arride alle realtà e alle popolazioni montane. Si tratta di quelle che, più di tutte, soffrono per l’economia stagnante, dettata dalla crisi finanziaria globale e per il sistema di arretratezza nei servizi e negli strumenti di accesso al lavoro, utili a migliorare le condizioni di vita delle cittadine e delle comunità di riferimento. La scommessa può essere vinta anche perché all’IFOP non è mai venuto meno e non manca il coraggio e la costanza nell’affrontarla. Ieri, oggi e domani.