Altro FOGGIA CAPITALE DEL GRANO, DEFINITO IL DOCUMENTO DA PRESENTARE ALL’UE 22/12/2011
FOGGIA CAPITALE DEL GRANO, DEFINITO IL DOCUMENTO DA PRESENTARE ALL’UE
Riunione del comitato tecnico presso il Centro ricerche in agricoltura. Produttori e aziende di trasformazione: “Ora serve un grande gioco di squadra per aggregare l’offerta”
E’ quasi alle battute finali il grande confronto politico-industriale promosso in Capitanata da Confagricoltura Foggia sul grano duro prodotto di qualità dell’agricoltura dauna. Il voluminoso dossier sarà presentato all’Unione europea nel 2012, in quella sede Foggia giocherà tutte le sue carte per ottenere la patente europea di “capitale” del grano duro. I passaggi per giungere a quell’obiettivo si stanno per completare: ieri il comitato tecnico si è riunito al Cra, il centro ricerche in agricoltura specializzato sulla ricerca di nuove varietà granarie. Assortito il tavolo che ha visto la presenza di Agostino Sevi, preside della facoltà di Agraria di Foggia e presidente del comitato tecnico; Roberto Papa, direttore del Centro di ricerca per la cerealicoltura (con i ricercatori Pasquale De Vita e Mario Russo); Zina Flagella, ordinario di Agronomia e Coltivazioni erbacee alla facoltà di Agraria; Antonio Ursitti, dirigente dell’Ufficio provinciale agricoltura; Giannicola Caione, presidente del Concer, l’associazione dei produttori cerealicoli; Umberto Sacco, presidente nazionale di Italmopa, l’associazione degli industriali mugnai d’Italia; il presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano, il direttore Alfredo Giordano e il vice presidente della sezione economica grano duro, Nicola Di Miscio.
Nel corso della terza riunione sono state tracciate le linee guida che il documento tecnico-politico dovrà presentare – argomento su cui ci sarà anche un confronto preliminare con il comitato politico – e la strategia da perseguire affinché tutti gli attori di questo storico comparto dell’agricoltura dauna ne traggano vantaggio con l’integrazione di filiera. Per esaltare il ruolo della filiera e potersi presentare con il vestito migliore a Bruxelles occorre tuttavia puntare – è stato osservato – su una forbice ristretta di varietà, sementi certificate, contratti di coltivazione, assistenza tecnica, l’opportunità che la produzione sia certificata, come suggerito da Ursitti, dal brand “Prodotti di Puglia”. Caione invece sottolinea “l’importanza di aggregazione dell’offerta per fare ordine – aggiunge – nella disorganizzata rete dello stoccaggio ed evitare la frammentazione dovuta ai tanti centri di raccolta improvvisati, e non a norma, che spuntano come funghi durante le campagne del grano”. Per il presidente nazionale di mugnai e pastai, Umberto Sacco, “l’industria molitoria è disponibile a sostenere quest’iniziativa purché integrata nella logica di estrema competitività che domina oggi il mercato. L’integrazione di filiera – ha rassicurato Sacco – resta forte in Capitanata nonostante altrove, come in Emilia-Romagna, si stia sfaldando. Ma va totalmente organizzato”.
Su queste convergenze verrà ora stilato un “documento forte e credibile – l’auspicio del presidente di Confagricoltura Foggia, Onofrio Giuliano – che sia percepito dall’agricoltore come unica strada da seguire per valorizzare il suo prodotto sotto il profilo qualitativo e economico. Un documento che sia supportato da tutte le componenti del settore agricolo e che possa approdare al Parlamento europeo dopo essere stato condiviso dalle commissioni Agricoltura di Camera e Senato”.
“Foggia capitale europea del grano duro” è l’iniziativa lanciata da Confagricoltura Foggia, con il patrocinio della Regione Puglia e dei Comuni di Foggia, San Severo, Lucera e Cerignola.
