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Giaquinto, Melandri e Morazzoni le tre finaliste del premio Nazionale NArrativa 'Maria Teresa Di Lascia' 2011
Cultura
Giaquinto, Melandri e Morazzoni le tre finaliste del premio Nazionale NArrativa 'Maria Teresa Di Lascia' 2011
03/09/2011

Giaquinto, Melandri e Morazzoni
le tre scrittrici finaliste del premio Nazionale Narrativa “Maria Teresa Di Lascia” 2011
Le Case Editrici
Adelphi, Mondadori e Longanesi si contendono l’ambito premio letterario
La ianara, edito da Adelphi, della scrittrice Licia Giaquinto, Eva dorme, Mondadori, scritto da Francesca Melandri , La nota segreta, dell’autrice Marta Morazzoni, Longanesi. Sono le opere finaliste della quinta edizione del Premio Nazionale di Narrativa Maria Teresa Di Lascia: concorso letterario rivolto alle autrici di romanzi e raccolte di racconti giunto quest’anno alla quinta edizione. Patrocinato dalla Provincia di Foggia e dal Presidente della Giunta Regionale pugliese. Organizzato dal Comune di Rocchetta Sant’Antonio (Fg) e dal Comune di Fiuminata (Mc), i due luoghi nei quali si svolge ad anni alterni la cerimonia finale. Quest’anno la cerimonia di premiazione avrà luogo a Rocchetta S. Antonio, il 10 settembre 2011, alle ore 21,00, nella piazza dedicata alla scrittrice Maria Teresa Di Lascia, Premio Strega 1995 con il romanzo Passaggio in ombra, Feltrinelli. Duemilacinquecento euro per la prima classificata, millecinquecento per la seconda, mille per la terza.
Le opere finaliste sono state selezionate da una giuria scientifica su 63 opere fatte pervenire dalle case editrici entro il 31 maggio 2011. Presieduta dal prof. Alfredo Luzi (docente di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Macerata), la giuria è composta da: Raffaele Nigro (scrittore di fama internazionale), il prof. Giuseppe De Matteis (docente all’Università di Foggia), la prof.ssa Carla Carotenuto e il prof. Antonio D’Isidoro (entrambi dell’Ateneo di Macerata), e Lucia Castelli (responsabile della Biblioteca “G. Libertazzi” di Rocchetta e del premio letterario)
L’opera vincitrice sarà determinata dallo spoglio dei voti espressi da una giuria popolare, composta da cittadini delle comunità di Rocchetta e Fiuminata, cui sono state consegnate le tre opere finaliste (35 “residenti-lettori” per ognuno dei due comuni, su proposta delle rispettive Giunte). Tra queste due piccole comunità Maria Teresa Di lascia ha vissuto la sua storia, terminata prematuramente il 10 settembre 1994, all’età di quarant’anni, per un male incurabile. Radicale convinta, attivista contro la pena di morte, fondatrice dell’associazione Nessuno Tocchi Caino, deputata parlamentare, giornalista, protagonista di in molte azioni per la salvaguardia dei diritti umani e in difesa dell’ambiente. Ma soprattutto grande scrittrice.
La ianara, di Licia Giaquinto. Adelina ha un destino segnato: quello di diventare ianara, come sua madre, come sua nonna. Al pari di loro, sarà in grado di attraversare ogni porta, anche quella che separa la vita dalla morte. E sarà dannata. Vivrà sui monti dell’Irpinia - una terra apparentemente remota dal resto dell’Italia - come una bestia selvatica; gli uomini e le donne verranno a supplicarla di aiutarli quando avranno bisogno di curarsi, di vendicarsi o di liberarsi di un figlio non voluto – e la schiveranno come la peste se oserà avvicinarsi alle loro case.
Con una lingua asciutta, potente, evocativa, Licia Giaquinto ci trascina in una trama fitta di storie e di magia, dove animali, uomini, cose si fondono e si trasformano di continuo. Così come è destinato a trasformarsi, di fronte ad una minacciosa “modernita”, il mondo arcaico che ci si squaderna davanti, e che ha anch’esso un destino segnato: quello di scomparire, per essere evocato solo da chi ancora ha il dono di saperlo raccontare. (dalla quarta di copertina)
Eva dorme di Francesca Melandri. La fine della Prima guerra mondiale, quando il Sudtirolo austriaco venne assegnato all’Italia, e Herman Huber, futuro padre di Gerda, perse i genitori e con loro la capacità di amare. Gli anni di sangue della Seconda guerra mondiale e dell’Opzione, l’accordo stretto tra Hitler e Mussolini per cui gli altoatesini di lingua tedesca sarebbero dovuti emigrare nella Germania nazista, salvo poi, tornati in Italia, diventare il bersaglio del disprezzo di chi, pur volendolo, non aveva fatto in tempo a partire. Fino agli anni Sessanta e Settanta, stagioni di bombe e di stragi ma anche della voglia di ricominciare a vivere, di dondolarsi a ritmo di swing: un pugno d’anni in cui Gerda ed Eva hanno formato insieme a Vito una famiglia.
Orchestrando con mano sicura fatti e personaggi, Francesca Melandri ha scritto un romanzo potente, risonante di echi e suggestioni, che si distende in adagi solenni e maestosi e sa accendersi in allegri briosi e sorridenti. La storia di una terra orfana di Patria, di una bambina senza padre, e di un amore struggente. Sono pagine che con lucidità e passione danno voce al racconto vero dell’Alto Adige, per anni rimosso e seppellito, e che noi italiani – così vini, così lontani – forse non abbiamo mai veramente conosciuto. (dalla quarta di copertina)
La nota segreta di Marta Morazzoni Nel monastero di santa Radegonda, nella Milano del 1736, vive una ragazza dallo straordinario talento musicale. Il suo nome è Paola Pietra, una giovane contessa in clausura per imposizione dell’illustre famiglia. La voce di contralto, scura e potente, è la sua unica ragione di vita; ma la passione per la musica rappresenta una minaccia per la badessa del convento. Oltre la grata, nel corso delle messe cantate, un diplomatico inglese in missione presso l’arciduca d’Austria nota la sua voce e non la dimentica. Nasce così, da una suggestione del canto, da profumi e immagini rubati, l’amore proibito fra la novizia e sir John Breval, a cui farà seguito la fuga dal convento e un lungo viaggio in terre straniere e in un mare pieno di insidie…
Romanzo d’amore, romanzo d’avventura, romanzo storico ( e Marta Morazzoni, come scrive Pietro Citati, “possiede il dono naturale di una narratrice storica”), La nota segreta si dipana tra intrighi diplomatici e colpi di scena. Al centro, un personaggio femminile di sorprendente attualità, che rivendica il proprio diritto a vivere e amare contro ogni imposizione.( dalla quarta di copertina)
 


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