Nel 45° anniversario della morte, in centinaia a Castellania hanno reso omaggio al Campionissimo. A Cunego il premio Fausto Coppi-Bici d'oro 2004. TORTONA (Alessandria), 2 gennaio 2005 - Il tempo che si è fermato è il pellegrinaggio in bici sulla tomba di Fausto e Serse, che Valeriano Falsini, 77 anni, toscano di Figline Valdarno, ha completato anche questa mattina. Lo fa da 45 anni. Da quando Fausto Coppi, suo capitano nel 1951 e 1952, ha lasciato questa terra ma non le menti e i cuori della gente che abita il mondo a pedali. Il tempo che si è fermato potevi vederlo a Castellania, piccolo paese delle colline tortonesi, dove come ogni anno centinaia di persone sono salite portandosi nell'anima la comune memoria del Campionissimo, che proprio a Castellania nacque, il 15 settembre del 1919, e che sempre lì è sepolto, assieme al fratello Serse. La messa è stata celebrata da Don Giuseppe Lorenzi, parroco per la comunità di Villavernia, Carezzano e Castellania. Tra i presenti, diversi storici gregari dell'Airone, tra cui Ettore Milano, e il figlio di Gino Bartali. Assegnato anche, per l'ottava volta, il Premio Fausto Coppo-bici d'oro 2004, voluto dal consorzio turistico Terre di Fausto Coppi con il patrocinio della Gazzetta dello Sport: la lastra d'oro di 400 grammi, su cui è riprodotta un'immagine di Coppi in azione sui Pirenei, è andata a Damiano Cunego, che succede nell'albo d'oro a Paolo Bettini. Mentre si sente ancora l'eco delle parole di Valeriano Falsini, appoggiato alla sua Bianchi: "Il mio è l'omaggio ad un amico che è stato il più grande campione dello sport italiano. Finchè avrò forza verrò qui, il due gennaio, a pedalare con lui". C'è un uomo solo al comando anche nei ricordi. Tratto da www.lagazzetta.it