Calcio Pietro Anastasi: 'Juve favorita contro l'Inter ma senza Vucinic č un problema...' 16/09/2013
ESCLUSIVA- ANASTASI: "Juve favorita contro l'Inter ma senza Vucinic è un problema. Catanesi non emergono nel calcio secondo Bonanno? Vi spiego perchè"
11.09.2013 16:57 di Redazione ITA Sport Press Twitter: @ItaSportPress
Inter-Juve è sempre una sfida affascinante che attira le attenzioni di tifosi e giornalisti di tutto il mondo. Sabato prossimo le due squadre daranno vita al derby d’Italia in programma a San Siro alle ore 18. Pietro Anastasi che ha giocato sia con l’Inter che con la Juve, dice la sua in esclusiva ai microfoni di Itasporpress.it sulla partita. Inoltre Anastasi, essendo catanese doc, dà una sua chiave di lettura sul perché i giovani di Catania fanno fatica ad emergere nel calcio, criticità evidenziata oggi in conferenza stampa dal dt. etneo Pippo Bonanno durante la presentazione del nuovo staff del settore giovanile rossazzurro. Si parte dal derby d’Italia. “La Juve deve temere l’Inter perché ha dimostrato di essere una squadra tosta con la cura Mazzarri, ma secondo me i bianconeri sono sempre favoriti perché sono rimasti quelli della scorsa stagione con l’aggiunta di nuovi rinforzi a disposizione di Conte. Partita delicata ma sulla carta vedo ancora la Juve davanti all’Inter. I nerazzurri hanno vinto bene a Catania e non è impresa facile. Mazzari ha dato fiducia a molti elementi ed ha soprattutto ricaricato Alvarez che è diventato un giocatore determinante. Senza Vucinic sarà una Juve meno forte perché il montenegrino è molto estroso e fa la differenza, comunque Quagliarella dà garanzie più di Llorente”. Pronostico? Facciamo 2-2”. Perché secondo Bonanno non emergono i giovani di Catania? “Io penso che se uno è bravo alla fine esce fuori sia a Catania che a Milano solo che conoscendo la piazza catanese quando sul ragazzo piovono troppi complimenti di genitori e pseudo addetti ai lavori si fa del male perché gli fanno perdere la realtà delle cose. Questo "montarsi la testa", come succede spesso al Sud, gli fa perdere quel “furore agonistico” affermato da Bonanno, la concentrazione e lo spirito di sacrificio. Certo a Catania non ci sono tanti impianti sportivi come al Nord ma se il giovane è forte va avanti ugualmente. Io sono andato via da Catania accettando la proposta del Varese ma oggi ad un ragazzo che emerge direi di continuare a Catania visto che c’è una società organizzata come quella di Pulvirenti e delle strutture importanti come quelle di Torre del Grifo”.
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