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Associazione Pro Padre Pio: 'Emanuele Brunatto figlio prediletto di Padre Pio'
Altro
Associazione Pro Padre Pio: 'Emanuele Brunatto figlio prediletto di Padre Pio'
17/09/2012
Comunicato Stampa 9 settembre 2012

EMANUELE BRUNATTO
Figlio prediletto di Padre Pio

Padre Pio, dal giorno 20 settembre 1918, prestò il suo corpo a Dio Padre Onnipotente ed egli lo abitò fino alle ore 2.30 del 23 settembre 1968.
Dall’alba della visitazione, alcuni scellerati che vestono abiti ecclesiastici della Nostra Madre Chiesa, guidati all'Arcivescovo di Manfredonia del tempo, Mons. Pasquale GAGLIARDI, diedero inizio alla prima persecuzione di Padre Pio, con richiesta esplicita al Santo UFFIZIO, quale istituzione d’inquisizione della Chiesa, di allontanare Padre Pio da San Giovanni Rotondo, in quanto accusato di essere causa della conversione di molti peccatori, essendo la cittadina visitata giornalmente da decine di migliaia di pellegrini e curiosi.
Nell’anno 1920, tra i curiosi che si recarono a San Giovanni Rotondo, vi era una persona, tale Emanuele BRUNATTO, nato a Torino il giorno 9 settembre 1892, battezzato nel tempio della Gran Madre di Dio (ove venne celebrato anche il suo matrimonio), il quale, dopo essere stato confessato da Padre Pio, decideva di fermarsi in detto luogo, in quanto dalle pietre dello stesso vide e condivise la grazia.
Emanuele BRUNATTO, per circa 5 anni, fu stato l’angelo silente di Padre Pio e per un breve periodo, per espressa richiesta del Padre Guardiano, responsabile del Convento di Santa Maria delle Grazie, alloggiò nella cella n. 6, accanto a quella n. 5 di Padre Pio, pronto ad intervenire in caso di necessità.
Emanuele BRUNATTO ebbe il privilegio di servire Padre Pio nella cappellina interna del convento per la S. Messa; ebbe il posto nel Coro per la recita del santo rosario comunitario.
Emanuele BRUNATTO dall’anno 1925 si trasferì dapprima a Pietrelcina, successivamente a Roma, poi a Parigi e nell’anno 1964 fece ritorno a Roma per iniziare la nuova battaglia per la liberazione di Padre Pio, dallo stato di detenzione in cui era stato costretto nel Convento per fatto ed azioni di alcuni ecclesiastici malvagi, che si servivano della Chiesa per i loro fini meschini.
Padre Pio, pur avversato e perseguitato da ecclesiastici, ha tenuto una condotta di totale sottomissione alle Leggi della Chiesa, obbedienza suprema verso i Superiori e umiltà profonda e sottomissione soprattutto nelle persecuzioni.
Emanuele BRUNATTO, nel nome di Padre Pio, ha combattuto la buona battaglia e l’ha persa, per azioni riconducibili a delle forze oscure che operano nella Chiesa, seminatori di morte e terrore, con la quiescenza delle Istituzioni di tutela dell’ordine pubblico.
Emanuele BRUNATTO, alle ore 9.10, del mattino del 10 febbraio 1965, nella sua casa Studio, sita in Roma – Via Nazionale 243, venne trovato morto, riverso per terra.
La stanza che fungeva da studio era in disordine. La credenza a vetrate che conteneva la vastissima documentazione di Emanuele BRUNATTO era aperta ed il materiale sparpagliato per terra o sulla vecchia scrivania.
Emanuele BRUNATTO alle ore 8,20-8,30 del mattino del giorno 10 febbraio aveva ricevuto una telefonata da un familiare.
La morte di Emanuele BRUNATTO fu registrata come collasso cardiaco, avvenuto nella notte tra il 9 e l0 febbraio 1965, nel suo studio-abitazione in Roma, Via Nazionale 243.
Il Card. Silj, disse a Emanuele BRUNATTO: coraggio malgrado le difficoltà che incontrerete sulla vostra strada, non perdete fiducia nella Chiesa.

Il Presidente
Avvocato Francesco TRAVERSI
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