Sociale Malati chiedo aiuto alle istituzione per riavere l'amico-medico per le loro cure oncologiche presso il Lastaria di Lucera 21/07/2011
I problemi del reparto di oncologia del nosocomio lucerino continuano, e questa volta sono i pazienti, che lanciano un grido di allarme, un grido di aiuto.
Questa mattina (ieri per chi legge) presso il reparto erano decine ad aspettare il dottor Lombardi, ma ad attenderli una triste realtà, quella di aver perso un amico e poi un medico.
Smarrimento e sbigottimento si leggeva negli occhi di chi, già soffre, e nell'aver appreso che il medico, l'amico è stato licenziato, si sono detti "ma come è possibile".
"Il dottor Lombardi è un medico santo perché non solo ci sa curare ma è molto umano"; "E' lui che mi ha incoraggiato a sottopormi alle cure antitumorali che ti tolgono l'anima e ti distruggono", "ci ha fatto affrontare la malattia con serenità e forza facendoci migliorare...ora sto meglio, proprio grazie a lui!".
Sono alcune delle opinioni che abbiamo registrato.
Arrivano a Lucera da più parti e sono pronti a protestare contro la chiusura del reparto e a richiedere il reintegro del dottor Lombardi, il cui licenziamento a tutti loro è apparso come un atto di ingiustizia, compiuto anche all'improvviso e "sulla pelle di noi malati che abbiamo ricevuto accoglienza e cure appropriate". Il grido di rabbia e di protesta s'è levato anche contro la politica e i politici: "Dove sono i nostri politici? Cosa stanno facendo per evitare lo smantellamento di un reparto che funziona così bene?", "Perché devono ridurre il personale in un reparto così importante e così decisivo per tanti di noi?"
Quello dei malati di tumore non è solo un grido di protesta, è molto più è un grido di disperazione alla quale si chiede di dare risposte.
Intanto registriamo che nel tardo pomeriggio il Primario di Medicina, oncologia e lungo degenza del Lastaria, Angelo Benvenuto, nulla ha potuto contro l'inflessibilità espressa dal Direttore generale dell'Asl Foggia, Ruggiero Castrignanò, il quale ha detto a chiare lettere che la Regione ha ordinato il taglio del 50% del personale, il che vuol dire che 150 medici andranno a casa e nulla sarà possibile fare. Castrignanò ha però preso in seria considerazione le richieste di Benvenuto ed ha promesso che a breve aumenterà le ore di specialistica ambulatoriale, unica strada percorribile per venire incontro a queste gravi esigenze del reparto, e quindi a breve dovrà affiancare all'attuale dottoressa D'Aloia un altro medico. Ma al momento non si sa per quanto tempo la cosa possa durare.
nella foto un gruppo di pazienti con i propri familiari davanti al reparto di oncologia del Lastaria Lucera