LEZIONE INTRODUTTIVA DEL PROFESSOR GIULIANO VOLPE PER IL SEMINARIO DI “TEORIA E TECNICA DELLA RAPPRESENTAZIONE ARCHEOLOGICA” ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FOGGIA

E’ partito con la lezione introduttiva affidata al professor Giuliano Volpe, presidente del Corso di Laurea in Beni Culturali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Foggia, il seminario “Teoria e tecnica della rappresentazione archeologica”, nato dalla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti e il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università. A presentare gli intenti e le finalità del seminario che si articolerà in una parte teorica ed una tecnico-operativa, sono stati il direttore Savino Grassi e il presidente Gaetano De Perna. Grassi si è detto “convinto sostenitore del rafforzamento di una collaborazione metodologica tra Accademia ed Università sui temi della ricerca storica e artistica”, ed il presidente De Perna ha tenuto a far emergere la componente “qualitativa dell’offerta formativa interdisciplinare del seminario, che punta a preparare figure professionali fortemente specializzate per operare in un settore di nicchia - quale è quello degli allestimenti di musei e siti archeologici -, ancora sprovvisto di operatori con un’alta e completa qualificazione”.
Il professor Giuliano Volpe si è spinto oltre nel disegnare lo scenario entro il quale queste nuove professionalità potranno essere impiegate, indicando la possibilità di creare delle società di servizi ed entrare nel mondo dell’impresa giovanile per contribuire con spirito imprenditoriale a salvare il vastissimo patrimonio storico e archeologico che la Capitanata possiede ma che resta ancora non fruibile, se non per una parte assai esigua. Sono infatti ben 1500 le aree archeologiche individuate negli ultimi anni tra il Tavoliere ed il Subappennino a partire dalle ricognizioni aeree e nessuna di queste è stata ancora indagata e studiata. “Questo seminario che parte oggi è una reale sperimentazione – ha spiegato ancora Volpe – : sono necessarie nuove forme di comunicazione che superino il limite della sola applicazione delle nuove tecnologie per allestire musei e parchi archeologici. Servono progetti creativi in cui la capacità di ricostruzione libera e artistica del disegno e della restituzione bidimensionale e tridimensionale dell’architettura antica sia saldamente collegata ad una rigorosa base di studio scientifico”. Le discipline centrali del seminario sono infatti la teoria della rappresentazione archeologica e la museografia, il disegno e la rappresentazione grafica, la rappresentazione storico-archeologica in ambito museale: per approfondire questi aspetti sarà utile il ricorso alle metodologie con cui opera il Laboratorio di Archeologia Digitale del corso di Laurea in Beni Culturali. La fase pratica si articolerà in laboratori didattici sul cantiere di scavo di Faragola (Ascoli Satriano) dove, attraverso la visione diretta dei luoghi, gli studenti potranno scegliere un tema per la presentazione di un progetto di promozione e allestimento del parco archeologico che sta per nascere. Un posto di rilievo spetta anche al disegno dal vero, importante momento di restituzione dell’attività di scavo che è per sua stessa natura distruttiva e necessita di essere documentata anche e soprattutto visivamente nell’immediatezza dello svolgersi delle operazioni: “Il disegnatore deve diventare una figura stabilmente ricompresa nelle equipe che le Sovrintendenze impiegano nello svolgimento delle campagne di scavo” ha precisato ancora il professor Volpe.
Il seminario proseguirà con i diversi interventi didattici interdisciplinari dell’Accademia e dell’Università tra cui le lezioni del coordinatore del corso interdisciplinare, l’architetto Stefano Del Pozzo (teoria della rappresentazione archeologica e museografica), Cosimo Del Vecchio (disegno e rappresentazione grafica), Anna Maria Tunzi (Ruolo e compiti della Sovrintendenza archeologica della Puglia), Gloria Fazia (Conservazione dei beni museali), Maria Turchiano (Faragola. Una residenza aristocratica nella Valle del Carapelle), Pasquale Favia (Introduzione all’archeologia medievale), Annalisa Di Zanni (La rappresentazione storico-archeologica in ambito mussale), Giuliano De Felice (Ricostruire l’antico).