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IL PALLADIO DELL'ANTICA TROIA A LUCERA
14/06/2007
IL PALLADIO DELL'ANTICA TROIA A LUCERA
Atena dèa delle arti, della famiglia e della casa,che i Romani chiamavano Minerva, da adolescente aveva una sorella chiamata Pàllade. Durante l'infanzia le due sorelle crebbero insieme fino a quando un incidente nel giocò funestò la loro vita di allegre adolescenti . Un giorno le due sorelle si esercitavano in un finto duello con la spada, quando Pàllade distratta dal padre Zeus, non schivò in tempo un colpo della sorella che per errore la uccise. Il dolore del padre e della sorella Atena fu tale che Zeus volle perpetuare la sua memoria sempre verso i posteri costruendogli un simulacro detto "palladio" che rendeva invincibile chiunque lo possedesse. Quindi la leggenda dice che Zeus donò agli antenati fondatori della città di Troia sull’ellesponto il palladio per renderla invincibile .Ora , durante la guerra di Troia, i greci misero sotto assedio la città ma per dieci anni, non riuscendo a
prevalere ,ricercarono la causa proprio nel famoso Palladio, come ci dice Omero, nascosto nel tempio di Atena . Così avvenne che l'astuto Ulisse e il suo inseparabile amico Diomede , Re di Tursi, decisero di rubare il Pallio che rendeva inespugnabile la città di Troia .Le vicende di Troia son ben note a tutti, ma noi ci soffermeremo su Diomede che testimonianze univoche dicono essersi avventurato nelle nostre terre e aver fondato e conquistato delle città. Infatti Omero nel viaggio di ritorno nella sua patria e tra la sua gente fu molto seguito e la leggenda ci racconta minuziosamente le avventure del suo viaggio, ma non ci dà, stranamente , nessuna ulteriore notizia del Palladio .
Era evidente che non era stato lui a conservarlo altrimenti sarebbe venuto fuori in qualche racconto . Questo Palladio invece era stato conservato dal nostro eroe Diomede che sottomise la popolazione locale, composta da indigeni del luogo con a Capo Dauno , un lucumone del luogo che riuscì a
costruire uno spazio vivibile nella nostra terra molto boscosa, dal quale prese il nome la città (locus eris). Diomede infatti, dopo il ritorno da Troia,all'arrivo nel suo regno a Tursi dopo dieci anni, vide che tutto era cambiato e che sua moglie si era sposato con un altro uomo. Allora decise di emigrare riprendendo il mare e, attraversando l'adriatico, naufragò presso le coste del Gargano , conquistandone subito il monte e divenendo un Signore della zona . In seguito si addentrò nella Daunia e venne a contatto con alcune etnie locali di autoctoni fino a Lucera dove, dopo avere sottomesso la tribù stanziale locale , sposò la figlia del re Dauno, quindi concluse le sue conquiste , deponendo le armi e i suoi doni nel grande tempio di Atena che nasceva maestoso su uno dei suo colli al belvedere . Le isole Tremiti sono anche dette isole Diomedee dal suo scopritore e conquistatore .Ed ecco solo alcune testimonianze di scrittori autorevoli riguardanti la storia del Palladio.(Strabone Geog. lib VI)  Et alia multa mostrantur in his locis Diomedis dominationis signa, in Minerva quidem Templo ........ prisca donaria , et ipsa extat antiqua Urbs Dauniarum , nunc humiles est. Protervum enim set fungere simulacrum aliquod non modo visum fuisse connivere , sicut immaginem Minervae Ilii ferunt oculos avetisse cum  violaretur Cassandra : sed etiam nunc connivens ostendi; multo autem  audacius est fingere talia ex lio allata simulacra, quaecumque dicunt scriptores : etenim Romae , et Lavinii, et Luceriae et Siritide Iliarca Minerva vocatur , quasi illinc aducta. Et Trojanarum mulierum facinus , muti locis adscribitur,eoque incredibile videtur ,quamvis fieri potuerit . (Aristotile . De admirab. auscult.tom.1 ) Fertur quoque in celebri quodam Dauniae loco Templum esse Minervae Achae appelltum , in quo bipennes aereas , et arma Diomedis sociorum, et ipsius (Diomedis) cosecrata est.
Diomede in Daunia fondò, raccontano gli storici , sia le isole Tremiti, sia Sipontum e sia Arpi e Corato come centri urbani , mentre Lucera era già abitata da indigeni stanziali appartenenti a precedenti emigrazioni facenti parte della grande Famiglia degli etruschi detta al sud Osci e dalle nostre parti Sannii. Questi Sanniti poi non erano altro che (sabni) sabini del sud del lazio emigrati piu al sud attraverso i secoli . A Diomede fu facile sottomettere degli indigeni che combattevano ancora con armi rudimentali e usavano la selce per le loro frecce . Questi guerrieri greci invece già conoscevano il ferro così le loro armature e corazze li facevano sembrare semidei incutendo essi molto terrore al solo vederli. Aristotile parla del famoso Tempio di Lucera conosciuto in tutto il mondo civile di allora, dedicato alla dea Atena dove Diomede cessò le ostilità militari e i suoi viaggi di errabondo e divenendo alla fine uno stanziale. La statua di Pàllade , detta comunemente Palladio, era una statuetta di tre cubiti, ovvero alta circa m. 1,20 e compare spesso nelle raffigurazioni delle monete locali, segno evidente della sua reminescenza e collegamento alla leggenda storica . Dove può trovarsi questa statua oggi ? Sicuramente è tra le statute del museo non riconosciuta da piu, oppure è ancora sepolta presso l' ex tempio al belvedere oggi trasformato in una chiesa cristiana cristiana .
C. Ruggiero

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