"Craxi è morto per colpa di Ciampi"
Parla l'amico e 'biografo' del leader socialista morto nell'"esilio" di Hammamet: "Ora intitoliamo a Bettino piazze e aeroporti" Pini sarà a Bari il 29 settembre per presentare "Craxi. una vita, un'era politica" «Craxi si attendeva un qualche riconoscimento per la sua malattia da parte dell'allora Capo dello Stato, Ciampi. Quanto Bettino constatò il silenzio del Quirinale si lasciò andare e morì». Lo sostiene l'amico di una vita del leader socialista Bettino Craxi, Massimo Pini, in una intervista a "Puglia d'oggi", bisettimanale diretto da Salvatore Tatarella, in edicola. «La morte di Craxi è una grande responsabilità di Carlo Azeglio Ciampi - sostiene Pini - Sappiamo che in Tunisia è stato curato com'era possibile: i suoi avvocati cercarono di farlo tornare in Italia ma mancò un atto di coraggio da parte dell'allora presidente della Repubblica». Per riparare a questo torto dell'Italia contro quell'«uomo colossale che è stato Craxi per il suo Paese, fino a portarlo a diventare la quinta potenza mondiale» Pini, autore di una biografia del segretario del Psi negli anni del Caf, lancia una proposta: «Intitoliamo a Bettino piazze e aeroporti, o ponti se li costruiranno». Massimo Pini sarà a Bari venerdì 29 settembre alle ore 19 presso l'aula Aldo Moro della Facoltà di Giurisprudenza, per presentare il libro "Craxi. Una vita, un'era politica" (Mondadori, pp. 737, euro 26), durante uno degli "Incontri con l'autore" organizzati dal giornale "Puglia d'oggi". Interverranno l'on. Italo Bocchino, l'on. Peppino Caldarola, l'on. Rino Formica. Introdurrà l'on. Salvatore Tatarella.
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