La Parigi-Roubaix a Boonen Ha vinto il più forte: Tom Boonen. Il ventiquattrenne belga della Quick Step, dopo aver trionfato al Giro delle Fiandre, si è imposto anche alla Parigi-Roubaix, l'Inferno del Nord di 259 chilometri, giunta alla sua 103esima edizione. Nemmeno ventisei settori di pavè per complessivi 54,7 km, hanno spaventato questo fuoriclasse fiammingo che entra nella storia come ottavo corridore ad aver messo a segno questa prestigiosa doppietta nelle classiche e che toglie ad Alessandro Petacchi lo scettro della classifica della Uci Pro Tour. Boonen fa una corsa perfetta: si lascia aiutare da un eccellente Filippo Pozzato, dà cambi regolari per portare a termine l'azione giusta, si fa trovare pronto al velodromo di Roubaix. Scatta ai trecento metri con quella forza atletica che non lascia scampo ai suoi due compagni d'avventura sopravvissuti alla selezione naturale del pavè, l'americano George Hincapie (Discovery Channel) e lo spagnolo Juan Antonio Flecha (Fassa Bortolo). Onore delle armi per Magnus Backstedt: il colosso svedese della Liquigas-Bianchi, vincitore nel 2004, si piazza quarto dopo aver mollato nell'ultimo tratto importante di pavè ed aver corso con una fasciatura al polso malandato. E un grazie anche ad Andrea Tafi, che conclude la sua ultima Roubaix tra gli applausi della folla, dando un esempio di come, a 39 anni, si possa ancora reggere il ritmo dei più forti. C'è subito la fuga della mattinata: dopo soli 20 chilometri scappano Erwin Thiss, Stephane Berges, Florent Brard, David Herrero, Sebastian Lang, Carlos Barredo, Sebastien Chavanel e Arnaud Loyot. Gli otto arrivano ad accumulare un vantaggio dal gruppo di oltre dieci minuti, ovviamente destinato a scendere progressivamente non appena le squadre dei big cominciavano a fare sul serio. Tra questi non c'è Peter Van Petegem: il belga della Davitamon-Lotto cade e si fa male al polso. Inevitabile il ritiro a cento chilometri dalla fine assieme al campione del Belgio Tom Steels. Forano Magnus Backstedt e George Hincapie, ma entrambi rispondono presente quando si muove il grande favorito, Tom Boonen. Il ventiquattrenne fiammingo mette al lavoro un gregario d'eccezione come Filippo Pozzato, che a 86 chilometri dalla fine gli spiana il pavè per un'azione che coinvolge, oltre allo svedese campione in carica e all'americano amante delle classiche, anche lo svizzero Fabian Cancellara, il danese Lars Michaelsen e lo spagnolo Juan Antonio Flecha, secondo in settimana alla Gand-Wevelgem grazie all'azione scorretta (scia irregolare) di Nico Mattan. Cancellara perde la ruota del plotoncino che rimonta irrimediabilmente i fuggitivi, trovandosi poi a rincorrere con l'olandese Leon Van Bon, il belga Kevin Hulsmans ed il tedesco Steffen Wesemann. Davanti i cinque vanno d'amore e d'accordo sino agli ultimi due tratti di pavè veramente duri, lo Champhin-en-pevele e, soprattutto, il Carrefour de l'arbre. Nel primo Backstedt tenta di andarsene senza troppa fortuna, nel secondo il campione in carica sventola bandiera bianca in compagnia di Michaelsen. Morale della storia, a 15 chilometri dall'agognato finale restano a giocarsi il titolo Boonen, Flecha ed Hincapie. Il belga si beve la concorrenza allo sprint e si scopre il vero dominatore di questo inizio di stagione. Il circuito della Uci Pro Tour torna domenica 17 con l'Amstel Gold Race, prova olandese spiccatamente per velocisti: un bel banco di prova per la nutrita schiera di italiani che sarà al via. (tratto da repubblica.it)
